Un esempio davvero grande di come INSIEME sia possibile migliorare le cose e costruire un mondo più sereno nonostante gli ostacoli e le fatiche di ogni giorno. COMPLIMENTI A QUESTE DONNE!!
Un'associazione nata ben oltre 20 anni fa dall'incontro tra un gruppo di donne native e un gruppo di donne migranti. Il centro offre diversi servizi e possibilità per tutte le donne del mondo, in particolare si occupa di accoglienza delle donne migranti, accompagnamento alle reti di servizi esterni, assistenza e consulenza legale, mediazione, percorsi di autonomia, aiuto all'orientamento e alla ricerca di lavoro. Ma AlmaMater è qualcosa in più di un semplice centro di consulenza: l'associazione infatti organizza corsi di lingua italiana, di computer, di cucina e laboratori di taglio e cucito oltre che svolgere corsi di mediazione culturale nelle facoltà e nei master universitari. Si prende cura dei piccoli grazie al micronido familiare presente nel centro e all'organizzazione dell'Estate Ragazzi e, attraverso il gruppo teatrale Almateatro, affronta temi al femminile e si preoccupa quindi di far fronte ai problemi delle donne nell'epoca contemporanea. Tra i vari progetti attivi, vi è un piano di microcredito per le donne in difficoltà, diversi progetti di cooperazione internazionale che favoriscano i rapporti con donne di altri paesi, il progetto Donn@work, la cooperativa la Talea. Dulcis in fondo, il Centro di documentazione e un Hammam dove è possibile rigenerarsi e ritagliare un pò di spazio per sé alla fine di una dura giornata. Un esempio davvero grande di come INSIEME sia possibile migliorare le cose e costruire un mondo più sereno nonostante gli ostacoli e le fatiche di ogni giorno. COMPLIMENTI A QUESTE DONNE!!
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Un percorso di riflessione che ha accompagnato 25 ragazzi e ragazze alla scoperta di storie di successo di migranti che a Torino e in Piemonte hanno avviato percorsi professionali innovativi e creativi superando barriere culturali, economiche, sociali e burocratiche. "Diritti al punto", cortrometraggio di 15' realizzato dal Centro Interculturale di Torino, in collaborazione con l'Associazione Nausicaa e firmato dai giovani Murat Cinar e Cinzia Lazzaro, presenta un'ampia serie di interviste a persone comuni, professori universitari e politici di ogni schieramento con l'obiettivo di dare voce ai diversi punti di vista dell'odierno dibattito su questo tema cruciale per la democrazia in Italia. Da un’idea del tour operator Viaggi Solidali ed in collaborazione con le ong ACRA ed Oxfam Italia, nasce la rete Città Migrande che comprende per il momento, oltre a Torino che ha dato il via all’iniziativa, anche Roma, Milano, Genova e Firenze. Grazie anche al sostegno del programma “Agrobiodiversità, culture e sviluppo locale”, finanziato da IFAD (Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo) e promosso dalle ONG Acra e Oxfam Italia, a Torino il primo corso per “accompagnatori di turismo responsabile”, realizzato nel 2010 ha fatto sì che cittadini di origine straniera possano guidare cittadini, studenti e turisti a conoscere le proprie comunità di origine nei quartieri più multietnici della città (Porta Palazzo e San Salvario). Durante questo primo anno, le guide migranti hanno raccontato la città a circa un migliaio tra turisti e cittadini, dimostrando praticamente come l’intercultura possa essere una grande occasione di conoscenza “sostenibile”: basti pensare che attorno al mercato di Porta Palazzo si parlano oltre 60 lingue ed è possibile, volendo, fare il “giro del mondo in un giorno”! Al link http://www.cittamigrande.it è possibile scoprire in dettaglio questa meravigliosa iniziativa, gli itinerari, le guide, le città da visitare... vi lasciamo con un assaggio del Mygrantour del quartiere di San Salvario a Torino. BUONA VISIONE E BUONE VISITE!!!!! Che cos'è l'identità? Si tratta di qualcosa di "fisso", che ereditiamo quando nasciamo, oppure è un carattere "in divenire", che si evolve, si modifica, a seconda delle età, le esperienze, la società in cui viviamo? Chi meglio dei giovani cosiddetti "di seconda generazione" ce lo può spiegare? Coloro i quali vivono in Italia da sempre ma hanno anche gli occhi per guardare dal di fuori così da apportare riflessioni più profonde perché suscitate dall'esterno. Se vogliamo capire davvero chi siamo dobbiamo specchiarci nell'altro. Ecco allora che vi proponiamo questo video, parte del progetto "Giovani interculturali d'Emilia Romagna" che propone una serie di conversazioni a tema, realizzato in collaborazione con Centro Interculturale Mondinsieme del Comune di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna, Centri Interculturali dell'Emilia Romagna (Associna - Arcimondo - Crossing - G.A.3 - Arcobaleno - Next Generation - Wor(l)ds). BUONA VISIONE! "Gli stranieri portano fortuna" è una trasposizione teatrale dell'omonimo libro di Marco Aime e Lawa Toku, a cura di Carla Peirolero e Marco Aime, con la Compagnia multietnica del Suq. E' la prima esperienza teatrale di Marco Aime, antropologo di grande fama, docente all'Università di Genova e autore di numerosi libri. Uno spettacolo con momenti di prosa, musica e danze di varie provenienze etniche, impaginato scenograficamente con immagini dei viaggi dell'autore.
Sulla scena trovano spazio racconti della tradizione orale africana, che i cantastorie (griot) si tramandano di generazione in generazione, a cui si alternano storie di tradizione popolare di altri paesi e alcune pagine delle Vie dei Canti di Bruce Chatwin. La narrazione è affidata a Carla Peirolero che, insieme a Enrico Campanati, dirige lo spettacolo, accompagnata dai canti di Roberta Alloisio ed Esmeralda Sciascia. La parte musicale spazia dalle sonorità arabo andaluse del gruppo di Nour Eddine alle incursioni yiddish del cantante e musicista Eyal Lerner, dai ritmi africani di Ibrhaim Sampou e di Khar, alla danza del ventre di Halima Meski. Completano il cast il chitarrista Franco Minelli, la ballerina indonesiana Septi, il violinista Jamal Ouassini e il percussionista Sanjay. I costumi sono di Daniele Sulewic, le immagini che fanno da cornice scenografica sono di Marco Aime e le luci di Fabio Cingano. Un esempio di come il lavoro artistico ed (inter)culturale può diventare uno strumento pedagogico importantissimo per fare integrazione, formazione, cultura... e aiutare ragazzi e ragazze nello sviluppo dell'identità. Primo episodio del film documentario In Between sui figli delle migrazioni in Europa. Prodotto dal Laboratorio di Sociologia Visuale dell'Università di Genova, nell'ambito del progetto europeo di ricerca Tresegy, distribuito in Italia grazie a Carta. Rimanendo in ambito letterario ci spostiamo in Messico dove è da poco uscito 72migrantes. Un omaggio alla memoria dei 72 migranti clandestini provenienti dall'America Centrale assassinati nell’agosto del 2010 a San Fernando, nello stato di Tamaulipas, in Messico.
Il libro, curato dalla scrittrice e giornalista Alma Guillermoprieto e pubblicato dalle case editrici Editorial Almadía e Fronteras Press, raccoglie testi che raccontano ognuno un aspetto diverso della vita e della tragica morte dei migranti scomparsi. 72 migranti raccontati da 72 scrittori, tra cui Elena Poniatowska, Marcela Turati, Juan Villoro, Jorge Volpi e Valeria Luiselli. Un modo per dare voce a chi si è visto strappare ogni possibilità di futuro. Per saperne di più: 72migrantes.com Qui di seguito trovate il link all'articolo apparso sul Fatto Quotidiano il 16-01-2012.
Da allora le risposte si sono moltiplicate. Razzismo letterario: scrivi in italiano e non vinci mai di Daniela Padoan Gli scrittori immigrati, anche se scrivono in italiano o sono nati qui, non vengono considerati parte della letteratura italiana e a nessuno di loro è mai stato consegnato un premio letterario di alto livello. Ma la letteratura oggi è meticcia, come dimostrano casi stranieri come quello di Ben Jelloun e Kureishi |
.Per riflettere sul tema delle migrazioni"Así es la patria, mar que recoge el río de la muchedumbre. Esa muchedumbre en la que uno va sin mancharse, sin perderse, al pueblo, andando al mismo paso con los vivos, con los muertos." Archives
March 2012
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